Mi prendeva dal verso giusto…
Dominique. Sono arrivato a la Borie Noble nel 1977. Avevo i capelli lunghi e spettinati, ma Shantidas si rivolgeva a me con simpatia. Mi prendeva dal verso giusto… mentre altri si facevano rimproverare !
Blandine. Ho conosciuto Lanza del Vasto attraverso i suoi libri. Avevo tra i quindici e i venti anni, e avevo letto tutto quello che trovavo disponibile di lui, rispondeva veramente a quello che cercavo. Avevo anche sentito qualche conferenza. Era impressionante, e parlava molto lentamente. Il fatto di averlo conosciuto prima come scrittore faceva sì che m’intimidisse ancora di più.
Quando sono arrivata in stage alla comunità, nell’ottobre del 1978, l’ho incontrato varie volte da Yvette Naal, e ho osato una volta andare a bussare alla sua porta per parlare con lui. Ero piuttosto imbarazzata…
Quando ci fidanzammo, mi regalò una tunica Indiana e mi disse: “adesso lo civilizzerai, il tuo visigoto! ”. Il rapporto, quel giorno, fu paterno e affettuoso, mi prese nelle sue braccia. Per il nostro matrimonio ci scrisse dal Giappone.
Ero colpita dal suo modo molto semplice di accogliere le persone, anche molto differenti, come quello strano ragazzo, pieno di gioielli, di cui mi ricordo. Ho presente anche la sua attenzione alle cose apparentemente senza importanza e della sua esigenza al riguardo, come il chiudere per bene uno sportello lasciato mezzo aperto. Un giorno, ci ha ripreso, perché avevamo mangiato il dessert della sera a merenda.
Un altro ricordo significativo: era il 1980, l’ultima estate prima della sua morte. Al ritorno da una lunga conferenza a la Flayssière, sedendosi, ci disse: “Ah! Figlioli miei, la vita è bella, ma è davvero molto faticosa!” Si è donato fino alla fine.