Mi definisco suo discepolo
É nel 1971 (avevo 20 anni) che ho scoperto con emozione e entusiasmo l’opera di Lanza. Poco a poco, iniziando da Principes et preceptes du retour à l’évidence (Principi e precetti per un ritorno all’evidenza), continuando poi con Le Pèlerinage aux Sources (Pellegrinaggio alle Sorgenti – tradotto e pubblicato in Italia da Jaca Book poi dal Saggiatore 2005 (ndt)) ho finito con il leggere tutti i suoi libri, prima d’incontrarlo nell’estate del 1972 a la Borie Noble.
Tornando dall’Africa, nel 1975, alla fine del mio servizio civile nella cooperazione, sono tornato nuovamente alla comunità dell’Arca, poco prima di entrare in seminario. Per parte mia mi definisco “storico di formazione, discepolo di Lanza del Vasto, insegnante per 2 anni nella cooperazione in quello che oggi si chiama Burkina Faso, diacono e prete per la diocesi di Parigi”; come appare nella quarta di copertina del mio libro Prêtre de Paris, une vie dans l’église (Prete a Parigi, una vita nella chiesa), pubblicato nella scorsa primavera dalla casa editrice l’Harmattan.