Chanterelle, un dono della vita

Chantal Casassa (1954)

Ho incrociato Lanza del Vasto, fisicamente, due volte sul mio cammino!

Nel 1962, ho 8 anni e sono in autobus con la mia mamma, ed ella mi sussurra all’orecchio “Guarda, è Lanza del Vasto, una bella persona…” Lanza stava camminando nel viale del Prado a Marsiglia.

Nel 1975, sono una giovane infermiera, diplomata da qualche mese, lavoro nel Centro tumori di Marsiglia; una paziente, vestita in modo strano, viene ricoverata nel nostro reparto e sono incaricata di occuparmene. Ho 21 anni, sono la più giovane del reparto…la persona di cui mi occuperò è Chanterelle!

Un dono della vita, che influenzerà tutte le mie scelte in futuro e il mio desiderio di sconfiggere la malattia di ogni essere umano che mi viene affidato… Un pomeriggio abbiamo girato tutta Marsiglia, con la persona che le stava accanto, alla ricerca di argilla verde: non era facile in quegli anni !

Mi ricordo il suo sorriso, la sua voce, la pace che regnava in quella stanza dove, ogni tanto, potevo incrociare lo sguardo di Shantidas.  Ero profondamente colpita dal fatto di poterli incontrare e avere accesso all’intimità della loro sofferenza di coppia.

Ho ancora presente l’immagine dell’omaggio che mi fecero al momento della dimissione dall’ospedale e che firmarono tutti e due: un disco dal titolo “Chansons populaires (canzoni popolari)” dell’Arca.  Chanterelle aveva scritto : “Per Chantal, con tutta la mia riconoscenza” .

Ora sto riscoprendo le letture di mia madre, i “Principes et préceptes (“Principi e precetti per un ritorno all’evidenza” )…, ho una copia del “Pèlerinage aux sources(“Pellegrinaggio alle sorgenti”) edizione 1945, e anche del “Vinôba ou le nouveau pèlerinage(“Vinoba o il nuovo pellegrinaggio”) con dedica di Lanza del Vasto, a Marsiglia.  Mia madre aveva probabilmente partecipato ad una delle sue conferenze.

Sono felice di scrivervi questa mail, e condividere questi momenti della mia vita.