Cos’è l’arte personale? Un’idolatria.
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L’artista, sia egli un bambino, un ingenuo o un matto, possiede quel senso che non si chiama più intelligenza, ma intuito.
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Fin tanto che l’arte sta al proprio posto, e l’artista al proprio posto, è infallibile.
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Come mai ci sono periodi che non conoscono il cattivo gusto? Sfido chiunque di potermi presentare un oggetto del XII o del XII sec. che sia di cattivo gusto.
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L’arte, e con lui l’artista, scende dalla celebrazione del divino alla esaltazione della persona. Da lì alla sua degradazione vi è un solo passo.
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L’arte del poeta consiste nel rivelare cose profonde ne modo più semplice e diretto, di trasmutare in musica le parole che si usano ogni giorno, non di dire in modo oscuro e difficile cose qualunque e prive di significato.
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L’artista è colui che capisce e si fa capire.
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Più l’artista accentua il suo carattere unico, più assurge a valore universale. Ci si riconosce in lui appena lo si riconosce.
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La disgrazia dell’artista sta nell’avere la sua compiutezza nella sua opera e non nel suo essere.
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La bellezza non esprime lo spirito, bensì il legame dello spirito al corpo. Esprime la persona, il mistero della sua incarnazione, la sua aureola di gloria, il tremore della sua fragilità.